«Ho avvisato i miei colleghi che avrei lavorato da casa e mi sono organizzata come se fossi in ufficio»: mi chiamo Giovanna De Caro, web editor di Futura Onlus (San Vito al Tagliamento, Pn) e questa è la rubrica in cui racconto come internet ha cambiato la mia vita.
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Ormai da oltre un anno vivo a CjasaLuna, a Casarsa della Delizia (Pn), una comunità che ospita persone con disabilità e che ha anche degli alloggi indipendenti. Uno di questi è casa mia. E da un po’ di mesi, si è trasformata anche nel mio ufficio. Sì, perchè la grande rivoluzione compiuta dal web e dalla tecnologia passa anche per lo smartworking. Se non ci fosse sarei rimasta mesi senza lavoro e, quindi, privata di tutte le possibilità di interazioni e stimoli reali.
Avete mai provato a stare senza fare nulla? Probabilmente sì, durante i mesi di lockdown causati dalla pandemia. Allora immaginate che questo possa accadere in qualsiasi momento
– Giovanna De Caro, redattrice web
Avete mai provato a stare senza fare nulla? Probabilmente sì, durante i mesi di lockdown causati dalla pandemia. Allora immaginate che questo possa accadere in qualsiasi momento: se manca il trasporto, se gli educatori o gli assistenti non ci sono, se nessuno ti accompagna, se il telecomando è troppo distante e tu non riesci a prenderlo. È vero che con il tempo ci si organizza, ma è anche vero che se non hai gli strumenti non ci sono alternative.
Nelle ultime settimane, proprio perché vivo e lavoro in due realtà protette ho dovuto fare dei tamponi rapidi: uno in ufficio per Futura e uno per Cjasaluna. Quest’ultimo era programmato per la mattina: che faccio? – mi sono chiesta – resto a casa e non faccio nulla tutto il giorno per un test che mi porta via al massimo 15 minuti? Non se ne parlava neppure: ho avvisato i miei colleghi che avrei lavorato da casa e mi sono organizzata a casa come se fossi in ufficio. Con mail e Whatsapp tutto è filato liscio.
Questo episodio mi ha fatto riflettere: per me l’uso di internet è sinonimo di quotidianità.
Mi riferisco sia ai cambiamenti che da un anno a questa parte hanno modificato lo scandire delle giornate di tante persone, ma anche alle infinite possibilità di sviluppare autonomie che ho avuto la possibilità di sperimentare. Nonostante tutto, infatti, io con internet continuo ad essere operativa e posso alternare il lavoro in presenza durante la mattina e lo smart working nel pomeriggio in una modalità ormai consolidata ed efficace.
Un mondo accessibile è possibile e il web e la tecnologia sono le chiavi per liberarlo: allora perchè non facciamo inclusione digitale?
– Giovanna De Caro, redattrice web
Questo mi rende proprio orgogliosa di me stessa: ho imparato a portare avanti il mio amatissimo lavoro e in qualche modo sono riuscita a rinforzare la mia autostima e la fiducia con le mie colleghe e colleghi. E le opportunità non si limitano a questo: per esempio io non ho la mobilità per sfogliare un semplice quotidiano o un libro, ma con internet riesco a leggere il giornale in autonomia. Il diritto al sapere e alla cultura deve essere per tutti.
O ancora: a me piace moltissimo viaggiare, non con la fantasia, fisicamente con tutto il corpo! Sul web riesco a organizzarmi un viaggio in completa autonomia: scelgo la località con tanto di itinerario virtuale su Google Maps, cerco ciò che mi interessa e prenoto treno e alberghi cercando le alternative accessibili. E ogni tanto mi metto anche a fare le parole crociate on-line.
Un mondo accessibile è possibile e il web e la tecnologia sono le chiavi per liberarlo: allora perchè non facciamo inclusione digitale?
Leggi le altre puntate delle rubrica Giovy@Work:
«Con Whatsapp sono più vicina agli altri di quello che avrei mai potuto sperare»
«Il web aspetta solo la mia passione»
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