«Con Whatsapp è stato un colpo di fulmine»: mi chiamo Giovanna De Caro, web editor di Futura Onlus (San Vito al Tagliamento, Pn) e questa è la rubrica in cui racconto come internet ha cambiato la mia vita.
Se vuoi parlare con me scrivimi a editoria@futuracoopsociale.it
Fin dalla prima elementare, a causa dei miei limiti motori, ho sempre usato la macchina da scrivere e ogni giorno diventavo sempre più veloce.
Con il tempo, poi, è arrivato a casa il primo computer, mi sembra fosse un Olivetti con il quale potevo fare i compiti (e a volte anche giocare!). La mia famiglia pensava che la tecnologia potesse in qualche modo migliorare la mia condizione, sia per le possibilità di autonomia sia perchè scrivendo nel tempo ho affinato anche i movimenti delle mie mani.
Ciò che di sicuro è aumentato è stata la mia voglia di comunicare: non solo una qualità, uno spirito guida che mi aiuta sempre superare le difficoltà.
Ho zii, cugini e amici sparsi per l’Italia e per il mondo, quindi appena ho avuto gli strumenti per farlo ho iniziato a scrivergli, prima con le lettere cartacee scritte a macchina e spedite con busta e francobollo (però dovevo sempre chiedere aiuto ai miei genitori, sai che privacy…), poi è arrivata l’era del computer, di internet e delle mail. Ho iniziato a fare e scoprire cose che mai avrei potuto fare prima. Si è spalancato il mondo di fronte ai miei occhi.
Negli anni ho inviato migliaia di mail: ad amici, conoscenti, per lavoro, viaggi e attività. Mi sono tenuta aggiornata sulla tecnologia, l’ho inseguita, provata e testata nel lavoro e nella vita personale. Più di tutto, nelle relazioni. Alla fine, è arrivato lo smartphone: una rivoluzione, una sfida, un salto epocale che mi ha avvicinato alle persone.
La prima app che ho scaricato è stata WhatsApp: il mio più caro amico, Enrico, si è trasferito in Thailandia per lavoro e io ero desolata per non avrei più potuto chiacchierare con lui. Non parlo bene, quindi è impossibile telefonare e le mail non sono immediate, se piangi nessuno ti consola in quel momento, e se ridi non puoi tenere la risata per quando riceverai la risposta.
Con Whatsapp è stato un colpo di fulmine: c’era il botta e risposta, gli emoticon e le gif, le fotografie, i video, le videochiamate, i gruppi con tante persone. Gli amici erano ancora più vicini e, così, ho iniziato a utilizzarlo anche in molte altre attività: mi ordino una pizza in pizzeria e me la faccio portare a casa, mando una una ricetta medica direttamente in farmacia, do informazioni direttamente al medico senza andare in studio. Grazie a Whatsapp Web sul computer, è diventato uno strumento indispensabile al lavoro e durante il lockdown mi ha permesso di fare smartworking più velocemente.
Certamente non è come vedersi di persona, ma per le persone come me, che vivono quotidianamente una forma indiretta di distanziamento sociale, è stato un vero e proprio salto in avanti inclusivo: grazie allo smartphone e a un’app sono più vicina agli altri di quello che avrei mai potuto sperare.
La mia risposta alle difficoltà? Vai avanti. È nel futuro la risposta. Se vuoi parlare con me di internet e tecnologia scrivimi a editoria@futuracoopsociale.it
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