Lo psicologo all’interno del progetto di vita della persona favorisce l’autodeterminazione, l’autonomia e il benessere generale. Molte famiglie si sentono sofferenti e ingabbiate perchè non sanno gestire la propria emotività del figlio. Cercano di dare risposta nel miglior modo possibile ma si trovano poi in un vortice dal quale non riescono ad uscirne.
Nella mia esperienza con la disabilità ho riscontrato spesso e volentieri che nonostante tutto il lavoro educativo le persone con disabilità restano molte volte bloccate in inquietudini legata alla propria interiorità, alla conoscenza della propria disabilità o a come fare concretamente per superare gli ostacoli che possano trovare a livello emotivo che li impedisce di vivere serenamente la quotidianità.
Come fare concretamente per aiutare la persona con disabilità a superare gli ostacoli a livello emotivo?
Queste inquietudini possono trovare risposta solo con un lavoro specialistico, mirato, da parte di uno psicologo, che possa prendersi carico di quella parte di sofferenza psicologica, molte volte lasciata in disparte o non contemplati nei servizi per la disabilità ma, per fortuna, attualmente le famiglie hanno sempre più consapevolezza del beneficio che un accompagnamento psicologico può generare nel famigliare e in loro stessi, perché trovano delle risposte o suggerimenti utili e concreti per favorire comportamenti adeguati.
Come è cambiata la figura dello psicologo per la disabilità.
A differenza di quanto si pensava una volta, le persone con disabilità lieve o media possono favorire da interventi psicologici per migliorare aspetti come per esempio l’autoregolazione e impulsività; la capacità di resilienza; la tolleranza alla frustrazione; l’assertività; la definizione e raggiungimento di obiettivi; l’accettazione di sé e dell’altro; la gestione delle proprie emozioni e tant’altro. Se la persona con disabilità non affronta queste difficoltà difficilmente potrà portare avanti un percorso di crescita e di autonomia. Può esserci il rischio di restare bloccato ad un certo punto e di non saper gestire i cambiamenti e le possibilità che si possano presentare davanti a sé o di vivere le esperienze con lo sguardo puntato solo in una direzione senza tenere conto di tutte le possibilità, è questo può intrappolare la persona nella sofferenza. Per questo motivo bisogna accompagnare la persona verso una crescita e conoscenza di sé e del funzionamento della mente, in modo da non cadere nella trappola ma bensì superando le difficoltà e mantenendo la motivazione per continuare ad esperimentare nuove esperienze. Per mantenere alta la motivazione bisogna portare la persona a capire, prima di tutto, i suoi valori, cioè ciò a cui da significato nella propria vita e questo sarà la guida del professionista nel lavoro sul benessere emozionale.
In cosa consiste il lavoro dello psicologo della disabilità?
Il mio lavoro come psicologa della disabilità consiste nell’ascolto della persona e nell’ individuare il patrone di comportamento alla base (il più delle volte rigido), una volta compresso questo primo passo indispensabile si possono utilizzare strumenti volti ad ampliare la flessibilità psicologica e di conseguenza il raggiungimento di obiettivi e miglioramento della qualità di vita
A volte le persone hanno bisogno di esprimere tutte le proprie sofferenze, inquietudini, desideri, bisogni e, nell’ascolto trovano un modo per liberarsi dal peso che portano con sé. Lo psicologo usa degli strumenti a sua disposizione per favorire le capacità di problem solving; per aumentare le abilità sociali; per migliorare la consapevolezza di sé e l’autostima; per migliorare l’assertività con l’uso di training specifici; per gestire meglio le amozioni spiacevoli come l’ansia, la paura, la tristezza; per imparare ad autoregolarsi e migliorare l’impulsività; ecc…
Questi interventi, usati in modo mirato e personalizzato a ogni persona possono favorire lo sviluppo di nuove risorse personali, più efficaci e gratificanti per la propria esistenza.
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