Numeri in crescita per i Percorsi Salute Mentale, in particolare ragazzi coinvolti nel fenomeno del ritiro sociale. Fondamentale la collaborazione con il Centro di Salute Mentale e la Neuropsichiatria per offrire un approccio globale alla persona. «È un problema che non si vede, ma riguarda sempre più persone»
(nella fotografia iniziale, l’aula multimediale dove si sviluppano molte attività riabilitative di Futura)

«Non c’è solo la disabilità, stiamo assistendo all’aumento di un disagio che non si vede e che la pandemia sta facendo esplodere in modo drammatico». Sono numeri in crescita quelli dei Percorsi Salute Mentale di Futura e in particolare quelli che raccontano come a essere sempre più coinvolti dalla sofferenza siano i ragazzi. Non si tratta, però, di un problema che nasce dal lockdown da coronavirus: «Lavoriamo con il Centro di Salute Mentale da sempre e negli ultimi anni  siamo stati coinvolti anche dalla neuropsichiatria infantile, – spiega Julieta Iglesias, coordinatrice di questi percorsi – siamo di fronte a un problema che non si vede,  non ha un’immagine definita e rischia di essere sottovalutato. La pandemia ha fatto prendere velocità al fenomeno del ritiro sociale, ma anche di depressioni e fobie dei ragazzi, e già ora iniziamo a vedere un aumento dei casi anche da noi».

Siamo di fronte a un problema che non si vede, non ha un’immagine definita e rischia di essere sottovalutato. La pandemia ha fatto prendere velocità al fenomeno del ritiro sociale dei ragazzi.
– Julieta Iglesias, responsabile Percorsi Salute Mentale 

Un progetto artistico dei laboratori riabilitativi di Futura

Attualmente i Percorsi Salute Mentale coinvolgono 30 persone con progetti individualizzati, altre 30 sono impegnate in attività di gruppo. Quattro, invece, gli appartamenti per la cui gestione Futura collabora con i servizi e in cui vivono 9 persone. Si tratta di un incremento del 20% dal 2019 sul 2020 e del 50% dal 2020 al 2021. Questo tipo di percorsi sono strettamente legati alle attività del servizio sanitario, in particolare del Centro di Salute Mentale per gli adulti e della Neuropsichiatria per i minori. Futura fa parte di un’ATI, un’associazione temporanea di impresa insieme ad altre cooperative del territorio (Itaca, FAI, Acli e Coop Noncello), a cui, nel 2018, è stato affidato l’appalto dell’Ass 5 per i servizi relativi ai progetti riabilitativi personalizzati secondo il modello dei budget individuali di salute. «Nella collaborazione con il CSM di San Vito – spiega ancora Julieta Iglesias – lavoriamo insieme e ognuno ha un ruolo nello sviluppo del progetto in un’ottica di equipe: questo ci permette di avere una visione completa della persona e di offrire la risposta più funzionale».

Sono problematiche che erano presenti già prima della pandemia e dipendono dalla società contemporanea. Il Covid ha estremizzato la situazione e l’ha resa più visibile obbligandoci a affrontarla.
– Julieta Iglesias, responsabile Percorsi Salute Mentale 

Lab.Ab., il laboratorio abilitativo per sviluppare percorsi di lavoro

Nelle prossime settimane partiranno altri 6 o 7 progetti individualizzati: «Alcuni di questi sono situazioni di isolamento e chiusura. Si tratta di problematiche che erano presenti già prima della pandemia e dipendono dalla società contemporanea. Il Covid ha estremizzato la situazione e l’ha resa più visibile obbligandoci ad affrontarla». La collaborazione con la neuropsichiatria, infatti, non è conseguente al lockdown, ma risale a qualche anno fa ed è dovuta alla necessità di sviluppare attività che vadano oltre all’ambito scolastico e che possano affrontare problematiche come abbandono degli studi, depressione, fobie, dipendenza da monitor, videogiochi, computer e i sempre più frequenti disturbi di ansia adolescenziale o atti di autolesionismo.

La società sta cambiando e noi vogliamo esserci per dare una risposta. Vogliamo dare un’opportunità alle persone offrendo un contesto e degli strumenti capaci di compensare la sofferenza e una possibilità per un futuro migliore.
– Julieta Iglesias, responsabile Percorsi Salute Mentale 

«Dopo l’iniziale presentazione in equipe per avviare il progetto – illustra Iglesias – avvengono i primi incontri con l’educatore per far emergere i bisogni e gli interessi della persona. Su questi si costruiscono attività o processi di quotidianità con lo scopo di raggiungere un migliore stato di benessere della persona». Nel caso dei ragazzi questo si traduce in attività come la pianificazione degli impegni scolastici o l’approfondimento del metodo di studio, in uscite sul territorio stimolate da interessi o dal bisogno di acquistare qualcosa, piuttosto che momenti dedicati a coltivare passioni come la musica, lo sport o altro.

Il laboratorio musicale dove si sviluppano percorsi che utilizzano la musica come veicolo di riabilitazione

Anche il lavoro è una leva importante: a partire dalle attività in un contesto lavorativo protetto come è il laboratorio abilitativo (Lab.Ab.) presente a Futura fino all’affiancamento nelle attività di ricerca del lavoro all’interno della sala multimediale della cooperativa. Dalla preparazione del curriculum, alla ricerca di offerte, alla valutazione di corsi fino all’organizzazione di un appuntamento con l’agenzia di collocamento.

Chiediamo sempre, però, di rivolgersi prima ai servizi come il CSM o la neuropsichiatria. Questo passaggio è fondamentale perché è una sicurezza per la persona. Solo dopo questo passaggio possiamo pensare di costruire insieme qualcosa di valido e utile.
– Julieta Iglesias, responsabile Percorsi Salute Mentale

Come accedere a questo tipo di supporto? «Alle persone che ci chiamano per avere informazioni, – precisa Iglesias – spieghiamo come funzionano le nostre attività. Chiediamo sempre, però, di rivolgersi prima ai servizi come il CSM o la neuropsichiatria. Questo passaggio è fondamentale perché è una sicurezza per la persona. Solo dopo questo passaggio possiamo pensare di costruire insieme qualcosa di valido e utile». Questo approccio è ancora più importante quando si tratta di giovani e adolescenti la cui situazione troppo spesso sottovalutata all’inizio e quando il problema diventa visibile spesso lo fa con manifestazioni molto forti che gettano in una crisi profonda le famiglie e gli adulti di riferimento. «La società sta cambiando – conclude – e noi vogliamo esserci per dare una risposta. Vogliamo dare un’opportunità alle persone offrendo un contesto e degli strumenti capaci di compensare la sofferenza e una possibilità per un futuro migliore».

Il laboratorio di riciclo creativo Trash Art di Futura offre opportunità di partecipazione e riabilitazione attraverso attività artistiche e manuali.


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