Il reparto di assemblaggio e confezionamento trasloca nel polo di lavoro inclusivo. Investimento di 240mila euro per accessibilità e ergonomia. “Vorremmo avviare anche un processo di digitalizzazione”

Il reparto di assemblaggio trasloca nella Factory. Finalmente, dopo i lavori di ristrutturazione e l’inaspettato stop causato dall’emergenza coronavirus, il polo di lavoro inclusivo per lavoratori con disabilità o svantaggio sociale di Futura fa un nuovo passo in avanti e completa la sua formazione con l’arrivo delle squadre dei reparti di assemblaggi meccanici e confezionamenti e di regalistica aziendale. “Adesso possiamo veramente dire che la Factory è attiva: – spiega il presidente Gianluca Pavan – questa è quella che noi definiamo la fabbrica solidale, quel luogo dove il lavoro non fa solo rima con produttività, ma si realizza solo grazie alla solidarietà”.

La fabbrica solidale è quel luogo dove il lavoro non fa solo rima con produttività, ma si realizza solo grazie alla solidarietà.
– Gianluca Pavan, presidente della cooperativa sociale Futura

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Dopo l’acquisizione della nuova sede di via Gemona, avvenuta nel settembre del 2018, Futura ha dato l’avvio a una serie di lavori di adeguamento energetico e legati all’accessibilità dei locali. È stato revisionato l’intero sistema di riscaldamento, introdotto un ascensore, riorganizzati gli spazi di lavoro sui due piani. All’interno dell’area di lavoro, inoltre, è stata creata una compartimentazione per creare uno spazio a temperatura controllata nel quale ospitare lavoratori con disabilità o svantaggio sociale. “Abbiamo appena acquisito, inoltre, – spiega ancora il presidente – due banchi di lavoro ergonomici che permettono anche a persone in carrozzina o con problemi di deambulazione di lavorare in modo efficiente e rispettoso della salute. Prossimamente ne acquisteremo altri e abbiamo in programma di avviare anche un processo di digitalizzazione che coinvolgerà gli spazi e i processi di lavoro. I principi della fabbrica 4.0, infatti, sono estremamente utili non solo per incrementare la produttività, ma anche per compensare tutti quei deficit dati dalla disabilità”.

Non possiamo fare tutto da soli, per continuare nella nostra mission abbiamo bisogno del sostegno di tutta la comunità.
– Gianluca Pavan, presidente della cooperativa sociale Futura

Un investimento molto importante per una realtà nella cui mission c’è il benessere sociale dell’intera comunità. Fin’ora, il budget di spesa ammonta a 240.000 euro, di cui parte ancora da completare, mentre sono ancora da studiare i costi per il programma di digitalizzazione degli spazi e dei processi. “Non possiamo fare tutto da soli – conclude Gianluca Pavan – per continuare nella nostra mission abbiamo bisogno del sostegno di tutta la comunità e, in particolare, quello delle realtà produttive che più di tutti conoscono bene le difficoltà che comporta inserire in azienda del personale svantaggiato. Non è facile, ma gli strumenti ci sono, noi ne siamo l’esempio. Sono certo, però, che se riusciamo a essere coesi, valorizzando e sottolineando l’apporto che ognuno può dare, saremo in grado di cambiare il corso degli eventi e trasformare un deficit in un valore” È possibile sostenere la Factory in vari modi: alimentando il circuito virtuoso del lavoro con commesse ai diversi reparti di lavoro, diventando partner del progetto oppure offrendo una donazione per il progetto.

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