È stato creato con un unico filo d’argento nei laboratori sociali di Futura. Sta già accompagnando molte persone che l’hanno voluto per le loro bomboniere e sarà uno dei regali di Natale proposti da Futura: piccolo, speciale, prezioso.
A Futura ci si inventa sempre tutto! Una semplice materia prima può divenire un oggetto utile, maneggevole, tascabile, carino, prezioso anche per quello che potrebbe simboleggiare o rappresentare. Un risultato che unisce da sempre le varie professionalità presenti nella cooperativa, una buona dose di creatività, tanta fantasia e voglia di mettersi sempre a servizio e in gioco. Una filosofia di lavoro grazie alla quale è nato l’Angelo Fil. Per presentarvelo, ho voluto fare due chiacchiere con le due anime di questo prodotto: Francesca Furlan, e Patrizia Geremia, rispettivamente customer care e direttore artistico della cooperativa.
Francesca Furlan, custone care
Che cos’è l’Angelo Fil?
È un oggettino speciale di Futura. Speciale perché fatto con un unico filo argentato – da qui il nome – che viene lavorato “a forma di vero angioletto” ed è completo di ali, aureola, gambe e braccia. Ha anche una testa, una gonnella e i piedi che sono fatti con dei bijoux in metallo che passano attraverso il filo. Il filo è sempre argentato mentre i bijoux che si aggiungono possono essere di colori e materiali diversi. Può essere una idea regalo per sé o per gli altri.
Chi è Fil?
È l’angelo portafortuna che ci segue per tutta la vita. Una entità che è con noi sempre, in tutti i luoghi e momenti. Veglia su di noi ed è di buon auspicio!
Come nasce un prodotto etico di Futura?
Il prodotto di Futura è etico perché frutto del lavoro di persone extraordinarie che in cooperativa trovano lavoro, casa, persone e calore. Persone che con i loro modi di essere e la loro manualità a volte strampalati riescono a dare contributi importanti per la mission e l’attività della cooperativa. Diamo valore alla disabilità e alla diversità!
Cosa racconta e cosa rappresenta?
Racconta un progetto interno di Futura che è il frutto della manualità delle persone che in Futura lavorano. Un progetto originale e speciale perché fatto con un unico filo e che si rivolge a tutti perché tutti hanno un angelo che veglia. A tutti vorremmo augurare “buona fortuna per una buona vita”… questo secondo me è il senso di Fil!
Da chi è stato realizzato?
È stato progettato in tutte le sue parti dalla progettista di Futura Patrizia Geremia. La realizzazione è stata fatta da un’apposita squadra di persone di Futura delle diversi settori guidata da Alessandro Fabbro e Dario Geromin che hanno trovato la tecnica giusta e più corretta per realizzarlo in modo semplice. È stato sufficiente stimolare la manualità.
Che utilità ha?
Ha un’utilità soprattutto simbolica ed emotiva dato che è un piccolo portafortuna. Data la misura contenuta può essere appeso in auto, tenuto sul comodino, portato in tasca nelle occasioni importanti. I diversi usi possono essere inventati direttamente dalle persone che lo ricevono o che lo comprano a seconda di come decidono di viverlo!
Patrizia Geremia, direttore artistico
Che cos’è l’Angelo Fil? Chi è Fil? Come nasce un prodotto etico di Futura? Cosa racconta e cosa rappresenta?
Beh… Fil è nato per sfida! Patrizia Modena ancora in negozio, mi butta davanti un grumo di fili e perline e mi dice “Prova a veder se riesci a tirar fuori… l’è tut da buttar via!” (condito con il suo accento milanese). E da lì è nato Fil. Un po’ sfida. Un po’ recupero e rivalutazione di quello che avremmo scartato, buttato…. A pensarci bene è proprio in stile “futurista”; qui in cooperativa. si accolgono sfide, si vede altro e oltre, e si rivaluta – anzi! – si riscatta la persona. Etico? Quindi Fil è etico? Mah… Fil, più che altro, rappresenta un SOGNO, una POSSIBILITA’ che si REALIZZA e si CONCRETIZZA. Se questo è etico… allora lo è!
Da chi è stato realizzato?
Ecco, la cosa bella è anche questa. Dopo averlo “inventato” (o meglio, fatto nascere… mi piace di più!) e aver testato che alla gente piaceva, è sorto un problema: chi lo avrebbe prodotto su larga scala? Per la sua peculiarità, è realizzato con un unico filo (da qui FIL!) che si piega e si attorciglia su se stesso creando aureola, ali, arti del nostro angioletto, non è proprio semplice riprodurlo. Ci vuole una discreta manualità e un buon senso della… misura! Intesa come intensità di forza da applicare, altrimenti il filo si spezza, e di senso delle proporzioni. Qui subentra Dario Geromin, che con tanta pazienza studia l’angioletto, esamina ogni dettaglio, verifica gesti e passaggi… e costruisce su questi dime e passaggi di produzione. FIL DIVENTA POSSIBILE PER I NOSTRI RAGAZZI! Ognuno con la sua capacità mette in piedi un pezzo di Fil… insomma, con il suo unico filo, grazie al suo unico filo, cresce con il contributo di tutti e ci lega (unisce) tutti! Non è MERAVIGLIOSO?!
Che utilità ha?
Con Fil – è vero – non ci puoi fare il caffè, ne spolverare il comodino… ma ce lo puoi mettere sopra! Fil è un promemoria, un ricordo, un segno e un simbolo da scambiare, da lasciare, donare. Fil è un messaggero. Una sorta di postino della memoria del sentimento. Beh… ecco… Fil un’utilità ce l’ha: quella di non farci dimenticare che l’Amore si può ancora donare.
Paolo Belluzzo
paolobelluzzo@futuracoopsociale.it