Intervista/Articolo a cura di Marco Zago fatta a Francesco Favero, terapista occupazionale, che ci parla della sua professione e della recente collaborazione con la cooperativa Futura.
Partiamo con la prima domanda, Francesco come ti è venuta la passione di fare il terapista occupazionale?
Quando ero al liceo ho fatto diverse esperienze di volontariato con bambini e ragazzi con disabilità, facendo il volontario al centro estivo dell’Associazione “La Nostra Famiglia” di San Vito dove ho incontrato una terapista occupazionale e ho visto cosa faceva e come lavorava con i bambini, guardandola mi sono detto “io da grande voglio fare la stessa cosa”…
Per svolgere questa mansione ci vogliono studi particolari?
Si, è una professione sanitaria, per tanto per svolgere questa mansione è necessario un corso di laurea triennale in Terapia Occupazionale, io l’ho frequentato a Conegliano, sede staccata dell’università di Padova. In Italia ci sono 10 università con attivo questo scorso.
Cos’è la terapia occupazionale, il terapista occupazionale cosa fa in pratica?
La terapia occupazionale è una disciplina riabilitativa che ha lo scopo di promuovere la salute e il benessere della persona attraverso il coinvolgimento in attività (occupazioni) significative permettendole di partecipare pienamente alla sua vita.
Il terapista occupazionale, attraverso metodi e tecniche scientificamente validati, aiuta le persone che nella loro vita sperimentano una disabilità temporanea o permanente a trovare le soluzioni migliori per poter recuperare il massimo dell’autonomia possibile, per superare gli ostacoli imposti dalla disabilità e per poter svolgere con soddisfazione le attività della via quotidiana. In pratica il terapista occupazionale usa come strumento di riabilitazione le attività della vita quotidiana: della cura di sé, lavorative o del tempo libero.

Nell’immagine si notano tutti i passaggi per farsi la doccia, la creazione di queste sequenze è tra le mansioni del TO
La terapia viene fatta in gruppo o singolarmente?
Può essere svolta in entrambe le modalità, chiaramente gli obiettivi sono diversi e anche gli strumenti di lavoro.
Il TO lavora da solo o in équipe?
Solitamente il terapista occupazionale lavora in un equipe riabilitativa in cui possono essere presenti il medico, lo psicologo, il fisioterapista, il logopedista, l’infermiere, l’oss…la composizione però dipende dalla tipologia di struttura in cui è inserito e dall’ambito di lavoro
La TO viene svolto solo in contesti socio-sanitari?
Tendenzialmente si. Il TO lavora in contesti sanitari come ad esempio reparti di riabilitazione ospedaliera o distretti sanitari oppure in contesti socio-sanitari come ad esempio case di riposo, centri di riabilitazione per l’età evolutiva, servizi per le persone adulte con disabilità, servizi di inserimento lavorativo, centri diurni per anziani. Un aspetto molto importante è che il TO lavorando su attività di vita quotidiana spesso lavora nel reale contesto di vita e di lavoro della persona, questo permette di poter dare un servizio molto personalizzato e specifico per le singole esigenze occupazionali della persona.

Francesco al lavoro con un ragazzo che cerca di dipingere senza l’uso delle mani…
La TO a chi viene prescritta?
La TO può essere prescritta a persone che a causa di una malattia o di una particolare condizione di salute sperimentano una disabilità e non riescono a svolgere autonomamente e con soddisfazione le attività della vita quotidiana che vogliono o devono svolgere

Il TO favorisce l’autonomia personale…
La TO viene svolta a periodi ciclici o sempre?
La Terapia Occupazionale ha una frequenza e una durata limitata nel tempo, si svolge a periodi che possono andare dai 3-6 mesi fino ad un massimo di un anno e solitamente è orientata al raggiungimento di obiettivi specifici stabiliti insieme alla persona.
In passato la TO è stata svolta anche alla cooperativa Futura se si mi puoi fare degli esempi?
Anche se per molti aspetti alcune attività svolte nel tempo da Futura possano in qualche modo essere ricondotte ai principi della terapia occupazionale, ufficialmente la prima TO e arrivata in cooperativa e in particolare al Centro Semiresidenziale qualche anno fa, grazie ad un progetto di Consorzio Leonardo. L’obiettivo di questo inserimento era quello effettuare alcune valutazioni e trattamenti per offrire nuove opportunità di miglioramento nell’autonomia personale alle persone che frequentano Punto Zero e supportare gli educatori nel loro lavoro con nuove idee e punti di vista.
Di che cosa ti occupi a Futura, fai il terapista occupazionale, o seguirai altri progetti?
In questo momento sto seguendo il Progetto dei Percorsi per persone con disabilità acquisita, ovvero quelle persone che dopo un infarto, un ictus o un trauma cranico devono riprendere un po’ in mano la propria vita facendo i conti con una disabilità. Sto cercando di portare il mio contributo e il mio punto di vista da TO per far crescere questo bel progetto e riprendere quota dopo lo stop dovuto alla pandemia. Poi però cerco anche di fare il TO vero e proprio offrendo dove necessario le mie competenze per migliorare l’autonomia e la partecipazione alle attività di vita quotidiana.

La TO utilizza ausili per migliorare l’autonomia delle persone.
La Terapia occupazionale è presente anche in cooperativa sociale Futura, se siete curiosi ed interessati per qualsiasi informazione potete contattarci senza problemi!!!